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Correva il 1978 quando una delle prime inserzioni pubblicitarie di “Piumini danesi”, s’intitolava “La gente sveglia si vede da come dorme”. Oggi sappiamo che l’orologio climatico scorre sempre più velocemente. Tutti, prima o poi, ci siamo trovati in condizioni meteorologiche che ci hanno spaventati e indotti a pensare a cosa stia accadendo, anche se la risposta, in realtà, è a portata di mano.

A ognuno è capitato di imbattersi in immagini di vere e proprie isole di plastica che rovinano gli habitat circostanti, danneggiando chi li abita. Non si può che essere rammaricati per un mondo meraviglioso, che stiamo distruggendo con le nostre stesse mani, con decisioni assurde prese quotidianamente, senza quasi rendersene conto. Non si può che essere delusi quando vediamo il nostro pianeta viaggiare verso un declino sempre più inesorabile.

In verità, avremmo dovuto, e dobbiamo, preservare il luogo in cui viviamo. La strada possibile è una sola: cambiare, prima possibile, le nostre abitudini. Un punto sul quale “Piumini Danesi”, in Italia da quarantaquattro anni, non è mai scesa a compromessi: da sempre l’azienda lavora nel rispetto dell’ambiente e nella tutela di tutto ciò che lo riguarda, infondendo il massimo impegno nella salvaguardia del pianeta dall’inquinamento.

“Piumini Danesi” non si è fatta scrupolo nel pronunciare una serie di “no” netti: alla politica dell’“usa e getta”, alla produzione senza controlli, ai troppi imballaggi di plastica e alla produzione “low cost” in paesi terzi, che ha semplicemente spostato i danni prodotti. Il solo “sì” affermato con orgoglio, e sin dagli esordi, è stato ai prodotti di qualità, che durano a lungo negli anni, come tanti clienti possono testimoniare.

Un’attitudine mostrata anche quando la tessitoria italiana, famosa ed apprezzata a livello globale, è stata confinata all’altro lato del mondo. “Piumini Danesi” ha tenuto fede ai suoi principi, continuando a comprare le materie prime dalle poche fabbriche tessili rimaste a Biella, Varese, Busto Arsizio e Bergamo. Allo stesso modo, il confezionamento non è mai stato spostato dalle mani delle abili sarte di Sora, nel Lazio, com’era sempre stato normale nella bella Italia.

Si è così continuato a realizzare prodotti che, una volta concluso il loro percorso, non lasceranno tracce nocive, essendo composti al 100% da fibre che, come piume e cotone, sono doni della natura stessa. Per questo, a quarantun anni da quella pubblicità, l’azienda può concludere di non essere stata completamente sincera solo su un aspetto: i “Piumini danesi” non durano vent’anni, ma (almeno) trenta. Proprio perché tiene alla Terra.

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